Circa 500 al giorno i treni che passano sullo scalo ferroviario protagonista, lo scorso giovedì 25 gennaio, del tragico deragliamento che ha portato alla morte di tre donne e al ferimento di 46 passeggeri. Un bilancio che poteva essere peggiore, ma che indubbiamente non avremmo dovuto trovarci a fare: parliamo infatti di una tragedia che si sarebbe dovuta evitare.

Ma di chi è la responsabilità?

Attualmente, nel registro degli indagati sono presenti i quattro nomi dei vertici di Rete Ferroviaria Italiana (società proprietaria dei binari) e di Trenord (società proprietaria del treno deragliato). Nello specifico troviamo: l’amministratore delegato e i direttore di produzione di Rfi, l’ad e il direttore operativo di Trenord.

Ma -come inevitabile in questi casi- entrambe le società sono attualmente indagate anche in base alla legge 231, per stabilire la responsabilità degli enti per i reati commessi dagli amministratori.

Per poter giungere a delle conclusioni più chiare sarà necessario effettuare una serie di esami tecnici irripetibili (come l’autopsia delle tre donne), in corso in questi giorni. Questo consentirà di determinare e attribuire con chiarezza eventuali responsabilità.

Continuano inoltre le perquisizioni sulla documentazione sia cartacea che informatica, soprattutto in tema di manutenzione di infrastrutture e treni.

Un problema di manutenzione

Protagonista delle indagini un pezzo di rotaia della lunghezza di 23 centimetri staccatosi al passaggio del treno. Le immagini del tratto di rotaia in questione scattate prima dell’incidente mostrano infatti un difetto: un iniziale danneggiamento minimo che, dicono, si sarebbe espanso con il tempo per cedere in seguito alla continua usura, proprio giovedì mattina. A provarlo, una barra in legno trovata dopo il deragliamento a rafforzare il giunto del binario con lo scopo, probabilmente, di attutire gli urti in attesa di un vero e proprio intervento di manutenzione.

L’usura dei carrelli dei vagoni

Nonostante queste ipotesi, l’indagine approfondirà anche lo stato dei carrelli dei vagoni nonché la tenuta dello stesso treno che, dopo essere uscito dai binari, ha percorso quasi tre chilometri prima di schiantarsi sul palo che ne ha interrotto la drammatica corsa. Gli accertamenti tecnici riguarderanno anche il vagone in questione, che verrà spostato in un hangar per poter essere esaminato liberando la linea ferroviaria.

Sarà alla fine di un lungo iter di indagini, analisi, controlli e verifiche che si riusciranno ad individuare i veri responsabili del deragliamento del treno di Pioltello. La responsabilità degli enti coinvolti, laddove confermata, potrebbe avere conseguenze gravissime e portare a sanzioni interdittive quali:

a) l’interdizione dall’esercizio dell’attività;

b) la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito;

c) il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio;

d) l’esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di quelli già concessi;

e) il divieto di pubblicizzare beni o servizi.

 

[Fonti: Ilsole24ore.com, Iltempo.it, Milano.repubblica.it, Ilgiorno.it ]

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